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Test di laboratorio

Il mio compito consiste nell'eseguire un completo set di analisi chimici e fisici in accordo con gli Standard internazionali e con i capitolati dei brand, al fine di attestare in modo oggettivo la qualità dei campioni analizzati e controllare il comportamento del cuoio lungo tutto il ciclo di vita.

Test: Elenco

UNI EN ISO 3376

Determinazione della resistenza alla trazione e allungamento percentuale

Con questo test si determina la resistenza di un pellame se sottoposto a trazione unidirezionale nei due versi (un provino a forma di “osso” che viene tirato dai due lati ed attraverso un dinamometro si registrano carico alla rottura ed allungamento). Questo test vuol simulare particolari condizioni cui il pellame può essere sottoposto in fase di lavorazione ma anche di utilizzo finale, soprattutto per parti specifiche quali manici di borse, cinture…

UNI EN ISO 3377 1-2

Determinazione del carico di strappo

Test di tipo dinamometrico, serve a determinare la resistenza della pelle in punti di parziale lacerazione. Può essere effettuato mediante due metodiche, le quali differiscono per il tipo di lacerazione (a strappo singolo per la 3377/1, con un intaglio di forma specifica per la 3377/2) e per il tipo di forza richiesta (carico medio per la 3377/1, forza più elevata per la 3377/2). Si effettua per determinare la resistenza del pellame in punti di lacerazione, per cui da indicazioni importanti per la lavorabilità del pellame ma anche per l’utilizzabilità del manufatto in pelle.

UNI EN ISO 3379

Determinazione della resistenza a trazione del fiore di un cuoio - Metodo della biglia

Con il test resistenza a trazione del fiore, conosciuto comunemente come test di scoppio o screpolatura, si determina la capacità del fiore di una pelle di non danneggiarsi (screpolarsi) se sottoposto a deformazione (piegatura). È particolarmente importante per cuoi per calzature, per definire l’idoneità del pellame stesso al montaggio su forma, questo test da comunque indicazioni importanti anche per altre destinazioni d’uso quali pelletteria o arredamento (es. zone di piegatura piuttosto spigolose di una borsa…)

UNI EN ISO 5402

Determinazione della resistenza alla flessione continua

Un metodo per verificare il comportamento del cuoio alle piegature ripetute. I provini vengono fissati su appositi morsetti e, in base a un stabilito numero di cicli, bisognerà determinare lo stato del cuoio nella parte interna.

UNI EN ISO 3380

Test di determinazione della temperatura di gelatinizzazione (Tg))

Test per la verifica della resistenza idrotermica di un pellame conciato, crust o finito, ovvero della sua capacità di non degradarsi/deformarsi se posto in condizioni di temperature alte. È correlato con il grado di conciatura del pellame, ed i pellami conciati con sali di cromo raggiungono valori di Tg superiori ai 100°C, al contrario degli altri tipi di concia ad oggi conosciuti che arrivano circa 80/85°C. Si effettua mediante immersione di uno specifico provino di pelle in bagno via via riscaldato fino al raggiungimento della temperatura che genera degradazione. Risulta importante soprattutto per determinare resistenze idrotermiche di pellami non conciati al cromo, soprattutto nel caso di pellami semilavorati (piclati, preconciati, conciati) acquistati da aziende contoterziste.

UNI EN ISO 11640

Solidità del colore allo strofinio

Il test di resistenza allo strofinio è un test basilare per verificare la capacità di un pellame  di non dare stingimento su tessuti e valutando inoltre l’eventuale perdita di colore sul pellame stesso. È importante per qualsiasi destinazione d’uso per simulare appunto contatto e sfregamento tra pelle ed altri tessuti, esempio una borsa su una camicia, una tomaia su un pantalone, la fodera di una scarpa su un calzino ecc…
Si effettua mediante sfregamento continuo di feltrini di lana, sotto un peso di 1 Kg (500 grammi nel caso di cuoi scamosciati o nabuck) e valutazione (con specifiche scale normalizzate – scale dei grigi) dell’eventuale scarico di colore sui feltrini stessi nonché dello stingimento del pellame.

UNI EN ISO 11641 e 11642

Solidità del colore all’acqua e solidità del colore alla perspirazione

Rappresentano dei test di contatto prolungato di pellame con altri tessuti (lana, cotone, fibre di nylon…) rispettivamente dopo bagnatura con acqua o con soluzione di sudore artificiale. Al contrario del test di sfregamento, è un test statico ed ha una durata di 3 ore a 37°C. ha lo scopo di simulare reali condizioni di contatto tra manufatti in pelle ed altri tessuti, senza movimentazione (esempio un portafoglio in una tasca, o una cintura fissata ad un pantalone o una sella posta sul dorso di un cavallo…). Questo test ha quindi una valenza più specifica e quindi meno comune, risulta tuttavia in certi casi fondamentale.
Lo scarico di colore sui vari tessuti, è legato ai prodotti impiegati, soprattutto i coloranti, ed al grado di fissazione di questi alla pelle. Può essere migliorato con lavorazioni di rifinizione ma sicuramente ha grande importanza la lavorazione a umido, laddove l’impiego di certi prodotti, il giusto grado di fissazione ed i lavaggi intermedi sono fondamentali.

UNI EN ISO 11644

Prova per l’adesione delle rifinizioni a secco ed a umido

Si effettua per verificare l’incollaggio alla pelle della rifinizione e quindi la sua tendenza ad essere asportata in casi particolari (asportazione o addirittura pelatura). Si effettua mediante dinamometro applicando della colla sulla superficie di un provino di pelle ed incollandolo quindi ad una specifica lastrina in pvc. Attraverso dei morsetti la rifinizione viene staccata dalla pelle e si registra il carico (medio) necessario per il distacco. Viene effettuata in genere a secco, ma si può effettuare anche su provini opportunamente bagnati, simulando situazioni reali che si possono avere sia durante la costruzione del manufatto in pelle sia durante la sua utilizzazione.

UNI EN ISO 13520

Resistenza all'abrasione a secco e a umido

Questo metodo serve per misurare la resistenza all'usura di un tessuto o pelle:  3 campioni di materiale, a contatto con materiale abradente, vengono sottoposti a cicli di sfregamento sotto pressione. Viene cosi' stabilito il numero di cicli in base al quale si classifica la resistenza dello stesso. Si stabiliscono cosi' la rottura, le variazioni di colore, il pilling, e le diminuzioni di peso.

UNI EN ISO 15700

Solidità del colore alla goccia d’acqua

E’ un semplice test per verificare se il deposito superficiale di acqua genera sulla superficie della pelle difetti vari (gonfiamento, depositi salini, aloni…) o variazioni tintoriali (stingimento, scurimento, migrazione di colore…). Il test si effettua depositando due gocce d’acqua (circa 0,15 ml ciascuna) sulla superficie della pelle e la valutazione viene effettuata dopo 30 minuti ed all’evaporazione, simulando le condizioni di rimozione e lascio della goccia sul manufatto. Si valutano i vari difetti ed in caso di stingimento la valutazione si effettua mediante specifiche scale normalizzate. La resistenza alla goccia può essere migliorata mediante lavorazioni di rifinizione, che su pellami al vegetale in genere sono però ridotte al minimo indispensabile per mantenere l'aspetto estetico naturale.

UNI EN ISO 15701

Solidità del colore alla migrazione nel poli(vinil cloruro) plastificato

Questo test serve per determinare se il pellame, posto a contatto con un materiale plastico standard bianco, può dare origine a fenomeni di migrazione di colore e la loro entità. E’ importante proprio per verificare se il pellame può essere utilizzato con tranquillità per la realizzazione di manufatti in cui sono presenti materiali diversi (tessuti, parti in plastica, altre tipologie di pellami..). Si effettua accoppiando piccoli provini di pelle con fogli di poli(vinil cloruro) plastificato standard, con un peso standard (4,5 Kg) e tenendo il provino composito realizzato in stufa per 16 ore a 50°C. L’eventuale scarico di colore viene al solito valutato mediante scala normalizzata dei grigi.

UNI EN ISO 17700

Solidità del colore allo sfregamento per tomai, fodere e sottopiedi di pulizia

Test sulla superficie della pelle per determinare la quantità di "deterioramento" della superficie della pelle o della finitura e per valutare la quantità di colore che si trasferisce dal campione al tampone in condizioni asciutte o bagnate.

UNI EN ISO 17228

Invecchiamento artificiale con camera climatica

Test di condizionamento in camera climatica, sottoponendo i provini a condizionamenti di temperatura ed umidità critici sono divenuti negli ultimi anni sempre più importanti. Nascono da particolari settori, quali quello dell’automotive, laddove ogni casa automobilistica da sempre ha richiesto test di condizionamento in specifiche condizioni di temperatura ed umidità anche per tempi piuttosto prolungati, tuttavia negli ultimi anni, anche per altre destinazioni d’uso si è sentita maggiormente l’esigenza di testare i materiali. Sempre più spesso infatti, sia i pellami che i manufatti in genere devono viaggiare attraverso i vari continenti, passando da temperature calde ed altissime umidità (ad esempio paesi tropicali soprattutto in container su navi) a temperature estremamente fredde (ad esempio le stive degli aerei) per poi finire in magazzini e negozi. Può accadere che questi stress termici e di umidità portino a variazioni delle caratteristiche tintoriali ed organolettiche dei materiali, danneggiamenti degli accessori in metallo così come a formazioni di muffe o difetti particolari, quali migrazioni, formazione di repousse grasse superficiali… Da qui l’esigenza sempre maggiore di effettuare test preventivi su materiali singoli o accoppiati ancora in fase di prototipazione, per capire fin da subito se questi sono idonei all’uso ed evitare brutte sorprese su manufatti finiti e pronti per raggiungere i luoghi di destinazione. Con materiali si intendono i pellami con cui verrà realizzato il manufatto, gli accessori che verranno impiegati (cerniere, chiusure …), le fodere interne, eventuali bordini, rinforzi, fili per cuciture ecc…

UNI EN ISO 105-B02

Solidità del colore alla luce

Viene effettuato per verificare la degradazione del colore della pelle o eventuali modifiche tintoriali dovute a esposizione più o meno prolungata a fonti luminose. E’ importante per simulare condizioni reali di esposizione del manufatto in pelle in special modo quando le condizioni espositive sono spinte maggiormente, l’esempio più critico è la “vetrina” di un negozio, nella quale i manufatti permangono per tempi piuttosto prolungati. Queste condizioni, soprattutto per pellami per pelletteria e calzatura, vengono poi ad essere difficilmente ripetute, e quindi molto spesso il requisito richiesto non è altissimo, mentre per pellami da arredamento o interno auto tale solidità dovrà necessariamente avere requisiti ben maggiori.

UNI EN ISO 105-X18

Valutazione del potenziale ingiallimento fenolico dei materiali

Un tipo di test tipicamente eseguito per valutare la solidità dei tessuti bianchi o color pastello all'ingiallimento durante il trasporto o lo stoccaggio. Durante queste prove viene esaminato l'ingiallimento fenolico, cioè lo scolorimento dei materiali tessili causato dall'effetto degli ossidi di azoto sui fenoli ingialliti.

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